Nella mattinata del 29 maggio si è svolto, presso l’Aula Calasso – Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo “Etica e poetica dello sport”, uno sguardo inedito e profondo sul mondo dello sport, tra riflessione etica e dimensione simbolica, che ha avuto come protagonisti due personalità di grande rilievo: il cardinale Gianfranco Ravasi, già presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico e candidato alla presidenza del CONI. 

L’incontro, svolto nell’ambito del Master Sapienza in Diritto e sport, promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II, dal Cortile dei Gentili e patrocinato dal CSI Roma, ha rappresentato un momento di alto valore accademico e umano, capace di connettere diritto, cultura, sport e spiritualità in un unico dialogo..

«Queste giornate sono importanti perché ci aiutano a collocare la dimensione sportiva in una visione allargata come è giusto che gli competa. In un tempo segnato da incertezze e disillusione, lo sport può restituire senso alla fatica, visione alla costanza, dignità al tentativo. È palestra di speranza proprio perché insegna che il risultato non è mai separabile dal percorso che lo precede – ha dichiarato Luca Pancalli, presidente del CIP-. I grandi campioni hanno un ruolo culturale: non sono solo protagonisti dello sport, ma interpreti del tempo in cui vivono. Possono ispirare comportamenti, generare identità condivise, accendere possibilità. La visibilità è fondamentale, ma non basta. Serve credibilità, umanità, coerenza tra i gesti e i valori che si testimoniano. In questa narrazione epica e quotidiana, la responsabilità di chi rappresenta lo sport è quella di custodirne la credibilità. Perché senza credibilità, anche l’epica svanisce. Credo che la storia ci abbia insegnato che la rappresentazione dello sport non sia mai stata avulsa dalla realtà. Lo sport è sempre stato strumento della politica, ma se ha la forza di restare fedele alla propria vocazione originaria, allora sì che può diventare strumento importante per la società, ancora fortemente condizionata dall’apparire piuttosto che dell’essere».

A fare da contraltare alle parole di Luca Pancalli, la testimonianza del cardinale Gianfranco Ravasi: «Premesso che nei confronti dello sport sono un credente ma non praticante, trovo che il tema della poetica dello sport sia molto suggestivo. C’è una componente nello sport che è alla base dell’antropologia umana ed è il gioco, la gratuità, la libertà e la genialità del gioco. Oggi purtroppo stiamo perdendo tutto questo perché i videogiochi stanno castrando la creatività del gioco. Alla bulimia dei mezzi corrisponde un’anoressia dei fini».

Ad aprire il convegno, il saluto dell’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato: «Sono qui ad ascoltare due delle persone che stimo maggiormente, il cardinal Ravasi che mi ha coinvolto nell’avventura del Cortile dei Gentili e Luca Pancalli, con cui ci conosciamo da quando eravamo più giovani, con cui ho condiviso diverse esperienze e che auspico possa procedere bene anche nelle prossime settimane (la candidatura alla presidenza del Coni ndr.)».

L’incontro, moderato da Katia Arrighi, Osservatorio per il Lavoro Sportivo, e Daniele Pasquini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, è stato impreziosito da interventi e saluti istituzionali di importanti personalità del mondo dello sport, dell’università e della Chiesa: Antonella Polimeni, rettrice Sapienza Università di Roma, Cristina Limatola, pro-rettrice Sport e Benessere Sapienza Università di Roma, Oliviero Diliberto, preside della Facoltà di Giurisprudenza, Stefano Bellomo, direttore del Master in Diritto del Lavoro, Domenico Mezzacapo, direttore del Master in Diritto e Sport, Maria Alessandra Livi, membro del gruppo Safeguarding del CONI, Don Michele Gianola, CEI – Conferenza Episcopale Italiana e Giorgio Sandulli, Master in Diritto e Sport.

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